L’intervistatore: Ciao, ti posso rubare un minuto? Oggi facciamo un sondaggio sulla famiglia italiana. Vorresti partecipare?

Sandra: Posso partecipare se non dura troppo perché devo arrivare in tempo all'università.

L’intervistatore: Certo, sono poche domande. Iniziamo con una breve presentazione, ok?

Sandra: Va bene, sono Sandra, ho 20 anni, attualmente vivo a Roma, dove studio all'università, ma vengo da Napoli.

L’intervistatore: Raccontaci della tua famiglia.

Sandra: Sono cresciuta in una famiglia numerosa - ho due fratelli e una sorella. Io sono la più piccola.

L’intervistatore: Come è stata per te questa esperienza?

Sandra: La vita in una famiglia grande, come la mia, ha vantaggi e svantaggi.

L’intervistatore: Per esempio?

Sandra: Sai, non è facile gestire una famiglia numerosa. Mia madre ha deciso di ritirarsi dalla vita professionale per poter prendersi cura di tutti noi. A casa c’era sempre qualcosa da fare, visto che il nostro soggiorno a volte era immerso nel caos perché ognuno di noi ci lasciava le sue cose - vestiti, libri, riviste, giocattoli ecc.

L’intervistatore: E la mamma rimetteva tutto a posto…

Sandra: Sì, ma anche noi abbiamo presto capito che se non volevamo perdere tempo cercando ogni giorno le nostre cose, le dovevamo sempre mettere al loro posto. Poi per una famiglia numerosa le cene fuori casa oppure le vacanze possono diventare una vera sfida. Se vuoi portare in vacanza una famiglia numerosa, devi avere una macchina grande con un bagagliaio spazioso.

L’intervistatore: Già, è vero. E per quanto riguarda i vantaggi?

Sandra: In una famiglia numerosa è difficile sentirsi soli. Anche se i genitori sono occupati, c'è sempre un fratello oppure una sorella che può darti un consiglio oppure trascorrere con te un po' di tempo. Anche oggi, se voglio confidarmi con qualcuno, chiamo mia sorella perché so che lei mi conosce bene e posso fidarmi di lei.

L’intervistatore: Ti posso chiedere che progetti hai per il futuro? Ti piacerebbe avere una famiglia numerosa?

Sandra: Per il momento sono single e vivo da sola. Se un giorno mi innamorerò, mi sposerò. Ma per quanto riguarda il numero dei figli veramente non lo so, questo dipende da tanti fattori.

L’intervistatore: Grazie per l'intervista.

L’intervistatore: Salve, hai un attimo per una breve intervista? Vorrei farti qualche domanda riguardante la tua famiglia.

Marco: Va bene.

L’intervistatore: Ti puoi presentare?

Marco: Mi chiamo Marco, sono di Roma, ho 18 anni.

L’intervistatore: Raccontaci della tua famiglia. È una famiglia grande o piccola?

Marco: È un po’ complicato, ma cercherò di spiegarlo. I miei genitori hanno divorziato qualche anno fa, quindi io fino a un anno fa vivevo con mia madre. Vivevamo da soli in un appartamento a Roma. Da un anno viviamo in una casa fuori città perché mia madre si è risposata.

L’intervistatore: Quindi, in questa casa vivete ora in tre.

Marco: No, in quattro, perché Roberto - il marito di mia madre, il mio patrigno - ha due figli del suo primo matrimonio e uno di loro, Franco, si è trasferito da noi perché vuole studiare a Roma.

L’intervistatore: Ho capito, quindi tu hai ora due fratellastri.

Marco: Sì, ho due fratellastri, ma ho anche una sorellastra, perché anche mio padre si è risposato e ha una figlia con la sua attuale moglie, che sarebbe la mia matrigna.

L’intervistatore: Allora la tua è una famiglia ricomposta. Com’è per te questa esperienza?

Marco: Il divorzio dei miei genitori non è stata per me un’esperienza piacevole. Ero ragazzino e non capivo la loro decisione. Ma poi ho imparato a vivere con i genitori divorziati e a dividere il mio tempo, i fine settimana, le feste, le vacanze fra di loro. Con i miei fratellastri e con i nuovi partner dei miei genitori cerco di mantenere buoni rapporti, il che non vuol dire che a volte non ci siano conflitti. Ma se vogliamo costruire una famiglia, dobbiamo imparare ad accettarci così come siamo, quindi anche con i nostri difetti.

L’intervistatore: Certo, hai ragione. Grazie per l’intervista!

L’intervistatore: Ciao, vi posso disturbare un attimo?

Lucio: Salve, di che cosa si tratta?

L’intervistatore: Vorrei farvi qualche domanda riguardante la famiglia. Siete sposati?

Monica: No, non siamo sposati, ma viviamo da cinque anni insieme.

L’intervistatore: Allora la vostra sarebbe una famiglia di fatto.

Lucio: Sì, possiamo chiamare il nostro rapporto così.

L’intervistatore: Secondo l’ultimo sondaggio della Demos, per il 53% degli intervistati basta vivere insieme per essere considerati una famiglia. Soprattutto i giovani non ritengono più necessario sposarsi in chiesa oppure in comune.

Monica: Sì, anche noi condividiamo quel punto di vista, il che però non vuol dire che non vogliamo sposarci. Ci sposeremo quando arriverà il momento giusto. Per ora abbiamo altre priorità.

Lucio: Esatto, prima vogliamo concentrarci sulle nostre carriere professionali: io lavoro in una banca e Monica lavora per una grande azienda multinazionale e viaggia spesso per motivi di lavoro.

Monica: Invece di spendere i nostri risparmi per la festa di nozze, preferiamo prima comprare ed arredare la casa.

L’intervistatore: E i vostri genitori hanno accettato la vostra decisione di convivere senza matrimonio?

Monica: All’inizio i miei genitori erano contrari. La mia famiglia è molto attaccata alla tradizione e non era facile per loro accettare il fatto che la loro figlia unica ha deciso di convivere senza matrimonio. Col tempo hanno però capito che il nostro rapporto è serio e stabile e che non ci serve nessuna prova e nessun documento per confermarlo.

Lucio: Invece i miei genitori, essendo tutti e due laureati in giurisprudenza, ci hanno spiegato il lato legale di questo tipo di rapporto, aiutandoci così a capire meglio tutte le particolarità.

L’intervistatore: Grazie per l’intervista!