Dieta flexitariana: cos'è, come funziona e perché piace così tanto.

Conduttore: Buongiorno a tutti! In questa puntata del nostro podcast Vivi la vita come la vuoi diamo il benvenuto a un’ospite tanto aspettata, cioè Paola Manfredi dell’Istituto Nazionale della Nutrizione. La dottoressa è una vera esperta dell’alimentazione e oggi ci spiegherà che cos'è, e come funziona la dieta flexitariana, diventata tanto popolare negli ultimi tempi.

Dottoressa, buon giorno! Che piacere averla qui!

Dottoressa: Buongiorno a tutti, grazie per l’invito a questo podcast fantastico, lo seguo con grande interesse ormai da qualche tempo e devo dire che state facendo veramente un buon lavoro, complimenti!

Conduttore: Grazie mille, dottoressa, gentilissima! Ma è tutto grazie agli ospiti così fantastici ed esperti, come lei! Passiamo adesso al tema del nostro incontro, la dieta flexitariana. Ci può dire di che cosa si tratta?

Dottoressa: il termine flexitariano, o flexitarian in inglese, deriva dall’unione delle parole flexibile (cioè flessibile) e vegetarian (vegetariano). Di fatto si tratta di una dieta vegetariana o vegana, in cui non viene eliminato totalmente il consumo di carne, ma molto limitato. I motivi della predilezione per gli alimenti vegetali non è legata tanto a motivi etici, quando a ragioni salutistiche. Il consumo occasionale di carne, pesce, latte e uova è ammesso, ma in quantità ridotte e con un preciso controllo sulla sua qualità.

Conduttore: Molto interessante. A chi dobbiamo questa idea?

Dottoressa: La dieta è stata creata dall'acclamata dietista statunitense Dawn Jackson Blatner, che nel 2008 ha pubblicato il suo metodo nel libro “The Flexitarian Diet”. Negli anni questa dieta ha riscosso un crescente successo proprio per la sua versatilità e i suoi benefici, tanto da essere seguita da sempre più persone, tra cui molte celebrità.

Conduttore: Ho capito. È dunque un regime vegetariano che consente un uso occasionale di proteine animali. Ci può dire qualcosa di più riguardo al funzionamento di questa dieta?

Dottoressa: Certo. Essendo meno restrittiva e imponendo meno rinunce rispetto a una dieta vegetariana classica, la flexitarian diet offre uno stile di alimentazione più completo senza causare il rischio di carenza di vitamine (in particolare la D e la B12) e di altri nutrienti indispensabili per il nostro benessere e – perché no? – anche per soddisfare il palato. Ridurre il consumo di carne offre tra l’altro il beneficio di mantenere un migliore controllo di colesterolo, trigliceridi e pressione sanguigna, a tutto vantaggio del nostro sistema cardiocircolatorio. Il maggiore consumo di frutta, fresca e secca, e verdura invece favorisce la bellezza e l’elasticità della pelle e la salute di capelli e unghie.

Conduttore: Quindi questa dieta offre praticamente gli stessi vantaggi per la nostra salute e l’aspetto fisico che una dieta completamente vegetariana e in più i benefici del consumo della carne?

Dottoressa: Esatto! Secondo quanto evidenziato dalla dottoressa Blatner, sono numerosi gli studi che dimostrano come chi segue un’alimentazione vegetariana vive in media 3,6 anni in più e pesa il 15% in meno rispetto a chi mangia carne in maniera abbondante. Tuttavia, per approfittare dei benefici dell’alimentazione vegetariana non occorre rinunciare completamente alle proteine animali, che sono assai preziose per il buon funzionamento dell'organismo. Dobbiamo però stare sempre attenti a non trascurare la qualità dei prodotti consumati, privilegiando il più possibile carni bianche, pesce e in generale prodotti biologici, a chilometro zero e frutta e verdura di stagione.

Conduttore: Che meraviglia! Ho un’altra domanda: Questa dieta può aiutare anche a perdere qualche chilo?

Dottoressa: Sì, applicata correttamente la dieta flexitariana può essere utile anche per tenere d’occhio la bilancia. Per dimagrire occorre fare qualche calcolo calorico, ma niente di complicato. La verdura fresca e la frutta sono al centro dei pasti di ogni giorno: privilegiare cibi di questo tipo significa anche diminuire la quantità di prodotti da forno e dei carboidrati in generale, come pasta e riso. Sì ai cereali integrali, ai semi oleosi, alle noci e ai legumi. Un’informazione importante per chi vuole iniziare: secondo la Blatner, meglio limitare il consumo di carne in modo progressivo. Non ci sono invece limiti per il pesce, che si può mangiare liberamente. Si è calcolato che in questo modo si potrebbero perdere fino a tre o quattro chili di peso in un paio di settimane.

Conduttore: Ottimo. Sembra essere una dieta proprio ideale! Per finire, mi viene in mente di porre l'attenzione anche su un altro aspetto di questa dieta, cioè la sostenibilità ambientale.

Dottoressa: È vero, è molto importante. Come si sa, le diete a base vegetale sono più sostenibili dal punto di vista ambientale di quelle che includono molti prodotti animali. Rispetto ai regimi alimentari basati sul consumo di carne, infatti, vegani e vegetariani utilizzano meno risorse naturali e sono associate a inferiori danni ambientali: un consumo di carne ridotto ha un impatto positivo sulla salute del nostro pianeta ed è una scelta di consapevolezza e sostenibilità.

Conduttore: Che dieta fantastica! Grazie mille, dottoressa, per la sua presentazione interessantissima.